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Giovedì 25 aprile 2024                     
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I palloni del mondiale

Tutti l'abbiamo avuto tra i piedi almeno una volta nella vita. Tutti abbiamo esultato quando, calciato da Grosso, ha gonfiato la rete francese. Tutti ci siamo disperati quando, calciato da Baggio, ha inesorabilmente sorvolato la traversa brasiliana. E' il pallone l'oggetto attorno al cui rotolare girano affari milionari, ma soprattutto la passione di miliardi di persone in tutto il mondo.
Il fascino del pallone ci rapisce fin da piccoli, quando ancora non sappiamo bene cosa farne di quella sfera colorata, e ci mantiene bambini anche da grandi, quando litighiamo con gli amici per una rimessa laterale sul campo da calcetto. Ad ogni mondiale, poi, c'è sempre la curiosità sul design del nuovo pallone. Una tradizione che ormai ha 40 anni.

Prima del 1970

Il primo si ha all'inizio del XX secolo. Fino a quel momento si usavano vesciche di maiali, che evidentemente non potevano garantire la precisione della forma. La prima rivoluzione nasce con l'utilizzo di una camera d'aria in gomma. Per poterla gonfiare viene ricoperta da 18 strisce di cuoio che daranno al pallone il classico aspetto che per noi è "d'epoca". Quello che al giorno d'oggi hanno ancora i palloni da volley.
Le prime edizioni dei mondiali si giocano dunque con queste sfere pesantissime e pericolosissime, visto che il laccio che tiene legate le strisce di cuoio provoca spesso vistosi tagli sulla fronte di chi va a colpire di testa. Negli anni '50, la Select, una ditta danese, comincia a commercializzare un modello inedito, che cambierà la storia di questo sport. Per migliorare la rotondità, il rivestimento viene formato da 32 pannelli di cuoio, divisi in 12 pentagoni e 20 esagoni, a creare una forma geometrica nota come icosaedro troncato. Quando la camera d'aria all'interno viene gonfiata, quel che si ottiene è quanto di più vicino possibile ad una sfera.

Dopo il 1970

Dal 1970 ad oggi i palloni dei mondiali di calcio sono realizzati e distribuiti da Adidas, la multinazionale tedesca specializzata in articoli sportivi.

Messico 1970, Adidas Telstar

Il nome di questo pallone, Telstar, è frutto della fusione di due parole: Tel e Star. Tel voleva indicare il televisione, infatti questo è stato il primo mondiale ad essere trasmesso in tv.
La sua struttura risultò essere una novità assoluta nel mondo dei palloni perchè era composto da pentagoni: dodici neri e venti bianchi, trentadue pentagoni in totale, che serviva a dare maggior visibilità al pallone in televisione, perchè era in bianco e nero.

 
Germania 1974, Adidas Telstar e Adidas Chile

In questo mondiale vennero usati due pallone: il Telstar, del tutto simile a quello usato nel precedente mondiale, e il Chile.
Il Telstar, a differenza di quello usato nel mondiale del '70, aveva le scritte in nero invece che in oro, il chile invece era tutto di colore bianco in memoria del pallone usato nel mondiale del '62 giocato in Cile.

 
Argentina 1978, Adidas Tango

Il Tango (nominato così in onore della nazione ospitante, l'Argentina) era formato da venti esagoni illustrati, che creavano un'illusione ottica composta da dodici cerchi identici. Anche questa struttura rivoluzionò la produzione dei palloni (struttura utilizzata poi nelle successive competizioni mondiali).

 
Spagna 1982, Adidas Tango

Praticamente identico al Tango utilizzato nel precedente mondiale, il pallone che portò l'Italia alla vittoria subì solamente alcune modifiche tecniche relative al tipo di cucitura utilizzata. Questa innovazione evitava al pallone di impregnarsi d'acqua e mantenere il suo peso in qualsiasi campo e situazione metereologica. Il risultato non fu ottimale e infatti, nel corso del torneo, furono molti i casi di sostituzione del pallone durante le gare.

 
Messico 1986, Adidas Azteca

L'Atzeca fu il primo pallone sintetico della storia dei mondiali. Questo migliorò l'innovazione utilizzata nel mondiale '82, ovvero permetteva al pallone di assorbire meno acqua e perfezionare la resistenza in campo, mantenendo il peso ottimale.
Il nome e i disegni presenti sul pallone furono scelti per rappresentare l'antica popolazione atzeca.

 
Italia 1990, Adidas Etrusco

Anche in questo mondiale fu utilizzato un pallone sintetico, frutto di alcune modifiche dal precedente modello. Al suo interno fu introdotta una schiuma che rendeva il pallone ancora più impermiabile.
Il suo nome, Estrusco, fu dato in onore ad una parte di storia della popolazione italiana, così come i disegni sopra rappresentati (tre teste di leone in ogni esagono).

 
USA 1994, Adidas Questra

Nei mondiali disputati negli Stati Uniti venne usato un altro innovativo pallone, altro figlio dell'ormai vecchio modello Tango. Il Questra presentava un'ulteriore strato esterno di schiuma bianca per rendere il pallone più morbido, ottimizzarne il controllo sul campo e renderlo più veloce. Il suo nome si ispira ai razzi e allo spazio, difatti è la contrazione di "The quest for the stars", un omaggio alle conquiste spaziali statunitensi.

 
Francia 1998, Adidas Tricolore

Primo pallone a colori presente in un mondiale di calcio, nel quale si riconoscevano i colori della bandiera francese (da qui il nome Tricolore) e l'immagine del galletto mashotte della nazionale francese. L'innovazione utilizzata migliorò del tutto la resistenza, la velocità e la risposta in questo pallone, grazie all'utilizzo di microsfere gassose sigillate individualmente che componevano un'evoluta schiuma compatta.

 
Korea e Giappone 2002, Adidas Fevernova

Attraverso i colori cromati ed i particolari disegni il Fevernova ha sostituito del tutto quel poco di struttura rimasta del Tango del '78. Non più illusioni ottiche attraverso più immagini identiche tra loro, ma una stampa ben precisa. La performance di questo pallone è decisamente migliorata rispetto a quello del '98, garantendo una migliore precisione nelle traiettorie aeree.

 
Germania 2006, Adidas Teamgeist

Il pallone è composto da soli quattordici pannelli che rendono la superficie del pallone più sferica, accrescendone il controllo in gioco, la velocità e la resistenza. I colori del Teamgeist riprendono quelli della nazionale tedesca (il bianco e il nero) con contorni dorati a rappresentare la coppa del mondo.

 
Sudafrica 2010, Adidas Jabulani

Il nome Jabulani significa "festeggiare", descrivendo i mondiali come una grande festa. I pannelli che lo compongono sono solamente otto, e per realizzarlo è stata utilizzata la tecnologia Adidas "grip 'n' groove" per migliorare la precisione dei tiri e il controllo del pallone. Il disegno, composto da 11 colori, rappresenta lo stadio della finale, l'FNB Stadium. Il numero non è scelto a caso, perché rappresenta gli 11 calciatori di una squadra e le 11 lingue ufficiali del Sudafrica.

 
Brasile 2014, Adidas Brazuca

Il nome Brazuca è stato scelto con una votazione pubblica vincendo con il 70% dei voti a favore e significa "brasiliano". Composto da soli sei pannelli, garantisce la sua sfericità anche in condizioni di pioggia più spessa e la struttura della superficie migliora grip, controllo, stabilità e l'aerodinamica in campo. Migliore è anche il rimbalzo che, grazie alla camera d'aria interna, ne garantisce l'effetto desiderato, così come quella presente nei palloni ufficiali della Champions League. I colori scelti sono il bianco, blu e alcune parti multicolor per il mondiale più colorato di sempre.

 
Russia 2018, Adidas Telstar 18

Il pallone per questo mondiale è un richiamo alla tradizione che riporta lo stesso nome usato a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. Un pallone bianco e nero con scala di grigi tutto intorno, una rivisitazione in chiave moderna di quello che fu l'originale Telstar. Come il pallone del precedente mondiale il Telstar 18 è composto da sei pannelli di forma elaborata.

 
Brasile 2014
Sudafrica 2010

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